giovedì 11 luglio 2013

Recensione di "Proibito"


Si, il blog sta andando un po’ a briglie sciolte negli ultimi giorni, purtroppo in questo periodo non riesco a fare diversamente... ma non temete, recupererò sicuramente, tornerò con le rubriche e sto cercando di venire a capo di tutte le recensioni arretrate. Ce la posso fare!!!
Siete con me? =)

 

Titolo: Proibito 
Autrice: Tabitha Suzuma 
Editore: Mondadori
 Anno di pubblicazione: 2011
Pagine: 360
Formato: Brossura
Genere: Narrativa straniera / Drammatico
 Prezzo di copertina: €16.00

TRAMA

Fuori, nel mondo, Lochan non si è mai sentito a suo agio. Gli altri sono tutti estranei, alieni... Solo a casa riesce a essere se stesso. Maya ha sedici anni, è una ragazza sensibile, delicata e molto più matura di quello che la sua età richiederebbe.
Lochan e Maya sono fratelli, e hanno altri tre fratellini da accudire: Kit, Tiffin e Willa sono la loro ragione di vita e la loro preoccupazione più grande, da quando il padre li ha abbandonati per una nuova famiglia e la madre ha iniziato a bere, si è trovata un altro uomo e a casa non c'è mai.
I giorni passano e solo una cosa ha senso: essere vicini, insieme, legati, forti contro tutto e tutti. Per Maya, Lochan è il migliore amico. Per Lochan, Maya è l'unica confidente. Finché la complicità li trascina in un vortice di sentimenti, verso l'irreparabile.
Qualcosa di terribile e meraviglioso allo stesso tempo, inaspettato ma in qualche modo anche così naturale. Qualcosa che, ancor prima di iniziare, è già condannato. 

AUTRICE

Tabitha Suzuma (Londra, 1975), nata da madre inglese e padre giapponese, è la maggiore di cinque figli. Ha sempre odiato la scuola e si è laureata in Letteratura Francese pur odiando la letteratura francese. Ironia della sorte, ha iniziato a insegnare e ha scoperto che la scuola non è poi un posto così orrendo...
Questo è il suo primo romanzo pubblicato in Italia.


RECENSIONE


Parlarvi di “Proibito” non è cosa facile. È una storia difficile da giudicare, perché il vissuto di Maya e Lochan ha il potere di rendere un po’ fragili i preconcetti che la società ci impone. Ma ancora prima della morale, è la legge della natura che questi ragazzi infrangono: un fratello e una sorella possono amarsi?
Fa ribrezzo il solo pensiero vero? Il rapporto incestuoso è qualcosa di inammissibile, che va contro la legge dell’uomo (punibile con la carcerazione), la legge della chiesa e che sovverte i principi naturali con cui l’essere umano è stato creato.
Eppure l’autrice è riuscita a raccontarci questa storia con tanto sentimento, con tanta delicatezza, con tanta tenerezza e sensibilità che in fondo in fondo diventa spontaneo domandarsi: ma se non fanno del male a nessuno, è davvero così sbagliato?

“Come può una cosa tanto sbagliata renderti così felice?”

I ragazzi di questa storia non sono semplici adolescenti come tutti gli altri: con una madre alcolizzata e quasi trasparente e un padre latitante, Maya e Lochan (il fratello maggiore) non possono permettersi di vivere la loro vergine età e i loro giovani crucci esistenziali, perché hanno problemi ben più grandi da affrontare, cose da adulti, come pagare le bollette, occuparsi dei tre fratelli minori, sfamarli, vestirli, occuparsi della loro istruzione e della loro educazione, dedicare loro del tempo per lo svago, evitare in tutti i modi i servizi sociali… per loro la regola più importante di tutte è “non dare nell’occhio”. Lochan e Maya devono mandare avanti insieme la famiglia, proprio come farebbero due genitori.
Capite bene che il modo in cui sono costretti a vivere non facilita di certo le relazioni sociali con i loro coetanei. In altre parole, Maya e Lochan non hanno avuto altra scelta che crescere molto in fretta e imparare a comportarsi come una mamma e un papà, invece che come un fratello e una sorella. Questo non per giustificare, ma per far capire quale pregresso può averli portati a considerarsi e a volersi più che come fratelli.
Maya e Lochan sono l’uno la forza dell’altra, le due colonne portanti che reggono tutto il peso del loro mondo. Forse anime destinate ad amarsi, ma fatalmente intrappolate in due corpi uniti da un’inviolabile legame di sangue.


“Insieme eravamo al sicuro. Diversi, ma al sicuro 
dal mondo esterno.”

Ma è davvero giusto giudicare un sentimento che, a conti fatti, è un sentimento d’amore che non crea danni a nessuno?
Un amore sfumato dalle tinte cupe di un incubo, un’attrazione alla quale cercheranno di resistere, che vorranno allontanare con tutte le loro forze fisiche e mentali, ma invano.

“Non posso rinunciare a lui, altrimenti non sopravvivrò.”

Un cuore di filo spinato…. non poteva essere scelta immagine migliore per rappresentare questa storia fatta di amore e dolore, di fugaci attimi di gioia, briciole di tenerezza rubate agli sguardi altrui. Lochan e Maya lotteranno a lungo contro questo loro sentimento ancora acerbo, un sentimento che gratta sotto la superficie, che invia segnali quasi impercettibili. Una complicità naturale per due fratelli che, come loro, devono unire le forze e tenere insieme i pezzi di una famiglia allo sbando… ma una complicità che un giorno dopo l’altro inizia a degenerare.

“Chiudo gli occhi, proprio non ce la faccio a pensarci. Non posso permettermi di riflettere su ciò che significa. Non voglio  neanche pensare al nome di questa cosa. Mi rifiuto di consentire che etichette affibbiate dal mondo esterno rovinino il giorno più bello della mia vita. Il giorno in cui ho baciato il ragazzo che avevo sempre tenuto chiuso nei miei sogni ma che non mi ero mai concessa di vedere nella realtà. Il giorno in cui ho finalmente smesso 
di mentire a me stessa…”

Maya cerca di godersi per pochi attimi i suoi sedici anni uscendo con un ragazzo, una cosa normale per tutte le ragazze no? Una cena fuori, cinema, qualche bacio in macchina prima di tornare a casa…. ma non per lei che, per quanto si sforzi, capisce che nessun ragazzo le interessa veramente.
Lochan fra i due appare quello più fragile, riesce ad essere se stesso solo nel loro micro mondo fatto di casa, compiti, fratellini da accudire, cene da preparare, ma fuori dalle mura di casa non riesce a dire una parola. Gli attacchi di panico gli impediscono di relazionarsi, amici e compagni di scuola non esistono, i suoi risultati a scuola sono ottimi, ma solo se si trattano di compiti scritti.
Sarà Lochan a tentare di rifiutare con più fermezza possibile il sentimento che sente crescere per sua sorella… lui non lo accetta ma allo stesso tempo è qualcosa che non può fare a meno di provare, qualcosa di cui ha un bisogno disperato, un desiderio che fa male in ogni parte del suo essere e che strugge le sue barriere mentali giorno dopo giorno. È un amore che sguazza nel tormento.
Maya, forse grazie a qualche brandello rimasto dell’ingenuità dei suoi sedici anni, è più propensa a riconoscere il loro legame proibito… la parola “incesto” la spaventa, ma crede in un futuro per loro, quando i fratelli saranno più grandi e indipendenti, sogna di poter fuggire lontano con Lochan, dove nessuno li conosce e dove possano amarsi senza paura e senza angoscia.

“Sto precipitando, ma so che posso sopravvivere perché sono insieme a lui.”

Si tratta di una storia spietata, intensa, molto emotiva, che non va giudicata ma capita.
Non le artificiose pene d’amore alla “Romeo e Giulietta”, ma il disperato bisogno dell’amore dell’altro, un sentimento tenero, straziante e ingiusto… che alla fine lancia un grido di rabbia e di dolore.
La parola incesto deriva dal latino incestum, che letteralmente significa “impuro”, “contaminato”… sapete, a me la storia di Lochan e Maya è sembrata tutto tranne che impura, davvero. Mi ha commossa la dolcezza del loro sentimento, la loro paura, la fragilità di due ragazzini lasciati soli al proprio destino e che cercano disperatamente un briciolo di speranza e di affetto. 
Sarò profana, ma sinceramente Lochan e Maya non mi hanno disgustata... ho provato per loro solo dispiacere, tenerezza e tristezza. Io non credo che loro siano dei veri "peccatori", ma piuttosto vittime destinate ad un amore che non perdona e che non viene perdonato.
Sicuramente il merito di tutto ciò va al modo in cui l’autrice ha saputo descrivere i fatti e i sentimenti dei protagonisti, usando una misura delicata e mai sproporzionata.
Tabitha Suzuma è stata molto brava a scrivere questa storia con realismo e con grande tatto, raccontando un tema difficile e spinoso che avrebbe potuto trasformarsi in una bomba ad orologeria, diventando invece un romanzo che colpisce profondamente, che lascia l’intimo bisogno di rifletterci sopra, di riprendersi, di accettare.
La verità? Giusto o sbagliato che sia… questo libro emoziona in tutte le sue sfumature.

“Il sentimento era lì che covava da anni, salendo giorno dopo giorno sempre più vicino alla superficie. Era solo questione di tempo prima che squarciasse la fragile ragnatela del nostro rifiuto mentale, obbligandoci a guardare in faccia la realtà e ad ammettere ciò che siamo: due persone innamorate di un amore che nessuno potrà mai capire. Sono davvero pentita di quella notte? Quell’attimo fugace di gioia assoluta… c’è chi non lo prova nell’arco di tutta una vita. Ma il rovescio della medaglia nell’assaporare la felicità pura è che, come una droga o un angolo di paradiso intravisto di sfuggita, ti lascia addosso una smania ancora più acuta. E dopo quell’attimo, niente sarà mai più come prima.”

P.s. Se amate i booktrailer ben fatti, potete guardarvi questo su You Tube... ma attenzione, potreste spoilerarvi un pò il finale... io ve lo dico!!

https://www.youtube.com/watch?v=Aq8po5p95pY

10 commenti:

  1. Sono davvero contenta che ti sia piaciuto e in questa recensione hai riassunto benissimo tutto quello che questo libro regala ai lettori. Sapere che il fulcro del libro è l'incesto avrà sicuramente fatto storcere il naso a molti ma questa storia va ben oltre.. come hai detto tu, è una storia che va capita e assaporata! Sicuramente merita di essere letta!!

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    1. Ciao Saretta :-)
      Si, per apprezzare questa storia bisogna abbassare per un attimo le barriere mentali, andare oltre la parola "incesto" e soprattutto... capire.

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  2. bello, hai saputo esprimere tutte le emozioni che ti ha dato questa lettura e certo non è facile perchè tocca un argomento molto delicato e che va contro ciò che reputiamo "normale" e morale.
    Ma a quanto pare l'autrice ha saputo raccontare una storia così con sensibilità e questo non è passato inosservato :)

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    1. Sono davvero contenta che la mia recensione ti sia piaciuta Angela!
      Anche perché, come dici anche tu, non è un argomento leggero di cui parlare e il rischio di essere fraintesi è dietro l'angolo. L'autrice è stata senza dubbio coraggiosa e molto molto brava nello scrivere questo libro.

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  3. Caspita che brava! hai davvero scritto una splendida recensione. complimenti!!
    Avevo già sentito parlare di questo libro e in molti mi avevano detto che la storia è molto bella, seppur molto drammatica! A dir il vero sono incuriosita, mi piacerebbe leggerlo.

    Grazie per la splendida recensione.
    Un bacio.

    Ultimamente ho scritto la recensione di The Hunt di Andrew Fukuda, se ti va passa a trovarmi, ti aspetto!!
    Il giardino Segreto
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    1. Ciao Roberta, grazie a te, sono contentissima che ti sia piaciuta la mia recensione ^^

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  4. Sembra davvero bellissimo!!!
    E allora... prima il libro e poi il booktrailer! xD

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  5. Complimenti per la recensione, sei riuscita a farmi rivivere molte delle emozioni che questo libro mi aveva causato! *_*

    Credo sia un romanzo davvero intenso e profondo, capace di spezzare il cuore a chi legge e, allo stesso tempo, di farlo riflettere. Non nego di aver pianto moltissimo negli ultimi capitoli, tanto ero coinvolta nella magnifica storia d'amore di Lochan e Maya, però credo che questo libro valga tutte le lacrime che mi ha fatto versare.
    Struggente ed emozionante, in poche parole imperdibile! :D

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    1. Grazie mille Clary!
      Condivido con te tutte queste emozioni, sono davvero contenta di aver letto questo romanzo perché è uno dei libri che mi hanno più toccata.

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